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revoca champions league Milan AC

sabato 6 novembre 2010 Pubblicato da frezzi
FEDERAZIONE ITALIANA GIUOCO CALCIO
00198 ROMA - VIA GREGORIO ALLEGRI, 14
CASELLA POSTALE 245O
COMUNICATO UFFICIALE N. 82/A

Il Consiglio Federale

- vista la vittoria in Champions League del Milan A.C. del 23 maggio 2007;
- visto che il Milan A.C. in 40 anni ha vinto per sette volte questa importante manifestazione, senza che le altre squadre italiane, a parte poche altre realtà, abbiano la minima possibilità di aggiudicarsi questo trofeo;
- vista la natura illegittima di questa vittoria, in quanto i valori in campo non sono omogenei (sia per quanto riguarda il numero, perchè Milano è una metropoli e realtà più piccole come per esempio Parma non potranno mai competere avendo un decimo della popolazione di questa città, sia per quanto riguarda il reddito in riguardo per esempio a città come Palermo dove il capitale circolante a parità di popolazione è notevolmente inferiore e quindi non sono possibili paragoni o confronti tra le due città);
DISPONE

la revoca dell'assegnazione della Champions League 2007 al Milan A.C., oltre alla revoca delle altre sei edizioni vinte dal Milan A.C. dal 1963 ad oggi e alla revoca dei 17 campionati vinti finora da questa squadra.

E' in fase di studio un campionato in cui le squadre partecipanti abbiano pari valore o per lo meno una differenza di valori che non superi un limite stabilito, per dirla in parole povere oggi è come se il Milan scendesse in campo con 11 giocatori e le altre squadre chi con 9, chi con 7, chi senza portiere, ecc.
Per quanto riguarda il numero grosso modo ci sono due alternative, smembrare Milano in tante realtà più piccole, con la possibilità di ogni squadra milanese di attingere solo alle risorse della propria zona, con dimensione tra i 100.000 abitanti ed i 300.000 abitanti per esempio, in modo da adeguare queste squadre alla maggioranza delle città italiane. Oppure accorpare le città più piccole a formare squadre che per numero e risorse possano competere con le squadre delle grandi città tipo Torino e Roma, in modo che anche un paesino di 1.000 abitanti possa vincere uno scudetto.
Per il reddito l'obiettivo principale è avere la stessa paga per un operaio di Milano e per uno di Palermo, quando oggi le due paghe sono parecchio differenti, ma questo, oltre a competere allo Stato Italiano e non alla FIGC, richiederà parecchio tempo per cui per l'immediato si cercheranno soluzioni temporanee.


Approvato dall'assemblea federale del 25 maggio 2007 Il presidente della Federazione Italiana Gioco Calcio Francesco Carraro

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